Camillo Prampolini


Il progetto

Nella convinzione che nessuna occasione celebrativa debba risultare fine a se stessa e che nessun evento convegnistico o iniziativa editoriale possa considerarsi esaustiva e definitiva, si ritiene opportuno offrire una solida base di ricerca ai futuri studiosi di Prampolini rendendo disponibili in forma scientificamente attendibile i principali materiali conservati presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Tale documentazione costituisce un patrimonio storico di straordinaria rilevanza e presenta una consistenza sia quantitativa che qualitativa tale da rendere auspicabile la creazione di un vero e proprio Centro, in grado di proporsi a livello nazionale come struttura di riferimento per lo studio dell’opera prampoliniana in tutti i suoi molteplici aspetti e come fulcro attorno al quale far convergere le ricerche, le proposte culturali, le iniziative editoriali, le attività divulgative ed espositive. 

I materiali


I nuclei fondamentali che concorrono a costituire il Fondo Prampolini presso la Biblioteca Panizzi sono i seguenti:

a – L’Archivio Prampolini.
 
E’ costituito dai manoscritti e dai documenti pervenuti alla Panizzi grazie al lascito di Wally Paglia Bergamini, moglie di Alberto Paglia, cugino di Prampolini, che a sua volta li ricevette dalla figlia dello stesso Prampolini, Piera. Nell’archivio sono conservati in particolare:
  • le oltre 400 lettere ricevute da Camillo Prampolini da illustri corrispondenti, tra cui figurano i principali leader del socialismo italiano (come Filippo Turati, Andrea Costa, Anna Kuliscioff, Claudio Treves, Enrico Ferri, Antonio Labriola, Leonida Bissolati, Giovanni Zibordi, Costantino Lazzari, Ivanoe Bonomi) e celebri personalità (come Roberto Ardigò, Cesare Lombroso, Edmondo De Amicis, Felice Cavallotti, Napoleone Colajanni, Augusto Murri, Giustino Fortunato);
  • la folta corrispondenza familiare, in cui sono conservate le centinaia di lettere inviate tra il 1897 e il 1926 da Prampolini alla sorella Lia ed alla figlia Piera con le relative risposte;
  • numerosi scritti autografi di Prampolini, molti dei quali risalenti agli anni universitari e decisivi quindi per lo studio della sua formazione intellettuale;
  • documenti personali e famigliari (diplomi, certificati, attestati, ecc…), fondamentali per ricostruire con esattezza la biografia prampoliniana;
  • un cospicuo nucleo fotografico che ci restituisce il quadro complessivo dell’iconografia prampoliniana;
  • gli opuscoli di propaganda politica pubblicati da Camillo Prampolini.
b – La biblioteca di Camillo Prampolini
 

Acquisita dalla Panizzi assieme all’archivio, la biblioteca di Camillo Prampolini è una fonte di primaria importanza per individuare le componenti culturali che hanno contribuito alla sua formazione intellettuale e politica. Nel complesso la raccolta libraria posseduta dal leader del movimento socialista reggiano si presenta come una collezione di opere in cui prevalgono gli studi di carattere sociale e politico. Tra i suoi libri - in genere edizioni popolari con una consistente presenza della pubblicistica d’oltralpe - sono presenti le principali opere dei massimi esponenti del positivismo. Da quelle, numerose, del filosofo inglese Herbert Spencer, alle volgarizzazioni del darwinismo del Canestrini, dalle opere di Ferri e Ardigò, a quelle di altri positivisti italiani e stranieri. Consistente è la presenza di studi sul socialismo, con opere come il fondamentale testo del Capitale di Marx, nella traduzione francese del Roy (1875), con importanti annotazioni autografe di Prampolini, o quelle di Malon, Proudhon, Louis Blanc, Sorel, Kautsky, Bernstein, Bebel, fino a Lenin e a Rosa Luxembourg. Numerosi sono inoltre i trattati di politica ed economia, le opere letterarie, i classici greci e latini, le opere religiose o di polemica anticlericale. Non mancano infine le opere rivolte alla cura del corpo, all’igiene personale, all’esercizio fisico ed in particolare alle escursioni, di cui Prampolini era appassionato. A rendere ancora più interessanti questi volumi concorrono le numerose dediche che, come quelle particolarmente argute dell’amico Filippo Turati, documentano i rapporti che Prampolini intrattenne con gli autori delle opere.

c – La raccolta de “La Giustizia”
 
Presso la Biblioteca Panizzi è conservata l’unica raccolta completa del periodico “La Giustizia”, il settimanale fondato e diretto nel 1886 da Camillo Prampolini, al quale si aggiunse, a partire dal 1904, l’edizione quotidiana diretta da Giovanni Zibordi. Per quarant’anni, fino al 1925, “La Giustizia” fu la voce del socialismo reggiano e del socialismo riformista italiano e rappresentò, per continuità e diffusione, un’eccezione nel panorama della stampa socialista. La collezione della “Giustizia” rappresenta naturalmente la fonte principale per lo studio e l’analisi del pensiero di Prampolini che appunto riversò nelle colonne del giornale gli esiti della sua riflessione politica, i temi della propaganda e gli spunti della polemica e della critica ideologica.

d - Altri materiali
 
Oltre a questi nuclei principali, alla Biblioteca Panizzi è custodita anche altra documentazione di interesse prampoliniano, tra cui ricordiamo ad esempio:
  • il ricco archivio di Giovanni Zibordi, leader assieme a Prampolini del socialismo reggiano e per tanti anni suo braccio destro;
  • le carte del dirigente socialista reggiano Amilcare Storchi;
  • la documentazione relativa alle origini del movimento socialista reggiano, ed in particolare le carte del Comitato Operaio Elettorale Centrale Permanente (1882) e della Consociazione Operaia di Reggio Emilia (1883 – 1884);
  • gli archivi di Renato Marmiroli e di Giannino Degani, entrambi studiosi della storia del socialismo reggiano e in particolare del pensiero e dell’opera prampoliniani;
  • le raccolte complete degli altri giornali prampoliniani: “Lo Scamiciato” (1 gennaio 1882 – 20 gennaio 1884) e “La Reggio Nuova” (1 gennaio 1885 – 20 gennaio 1886). 

Gli interventi previsti


L’istituzione di un Centro di documentazione sulla figura e sull’opera di Camillo Prampolini rende necessaria l’attivazione di una serie di interventi volti a censire, ordinare e valorizzare i materiali documentari e bibliografici sopra descritti, in modo da renderli pienamente fruibili da un vasto pubblico. A questo scopo, un progetto di sistematizzazione dei materiali prampoliniani dovrebbe prevedere le seguenti operazioni:

a - per quanto riguarda l’archivio e la biblioteca:

  • ordinamento, inventariazione e catalogazione scientifica dei documenti e dei volumi a stampa;
  • creazione di un data-base che renda accessibili i dati catalografici attraverso una molteplicità di chiavi di ricerca;
  • analisi contenutistica dei volumi a stampa allo scopo di censire e descrivere, oltre alle dediche, tutti gli interventi autografi di Prampolini;
  • ricerca e riproduzione di altra documentazione relativa a Prampolini conservata in istituti italiani e stranieri, in modo da poter arricchire ulteriormente l’archivio;
b - per quanto riguarda la raccolta della “Giustizia”:
  • conversione dei file ottenuti dalla digitalizzazione dei microfilm in un formato che ne renda possibile e agevole la consultazione anche a distanza.


Ultimo aggiornamento: 18/12/08